TALENTUM Coop. Sociale, che ha sede a Montesilvano, in provincia di Pescara, si occupa dell’accoglienza e del reinserimento professionale di tutte quelle persone che vivono nel disagio. Uno dei progetti di recupero messo in pratica dalla TALENTUM Coop. Sociale è “Imparare dalla Terra”, un’iniziativa di natura professionale e denominato “Ortoterapia”. Ce ne parla Claudio Teseo, Presidente della cooperativa, molto attento a rappresentare le iniziative di carattere socio lavorativo, che intendono creare nuove oppor­tunità professionali, per le persone che appartengono alle categorie più deboli e fragili. Infatti, scrive Claudio Teseo, questa è un’attività imprenditoriale piena, che si basa su un modello di economia sociale, che unisce l’utile dell’azienda con il bene della collettività, riservando una pista prioritaria per i soggetti più svantaggiati. 

La TALENTUM Cooperativa Sociale mette insieme tutte le persone scelte da includere nel progetto, organizzando la formazione e, poi, una serie di tirocini professionali, dedicati alla coltivazione di tre ettari di terreno biologico per un’estensione di circa 5500 metri quadrati. L’obiettivo del progetto è la riabilitazione ed il reinserimento dei partecipanti, consentendo agli stessi di crescere nell’autonomia e nell’indipendenza. 

L’ortoterapia è un’attività di recente scoperta, che ha effetti positivi sulla salute e sul benessere psicofisico delle persone. Gli esperti (https://www.repubblica.it/green-and-blue/2021/03/26/news/la_cura_dell_orto_non_e_mai_fatica_sprecata-293831638/)  hanno rilevato come l’impegno nell’orto, unito alla cura medica, diventa fonte di energia, ricarica l’autostima e conferisce serenità mentale. Lo scorso secolo, allora, si è diffusa la pratica dell’ortoterapia, accessibile a tutti, nelle diverse fasi della vita. Pertanto, negli Stati Uniti la “Horticultural Therapy” è stata nei programmi di studio delle Facoltà di Medicina. In Italia, seppur l’ortoterapia sia stata introdotta solo di recente, gli esperti ne hanno rilevato gli effetti positivi sullo stato di salute delle persone che la praticano. 

Infatti, l’ortoterapia è diventata una “terapia occupazionale”, che accompagna il paziente “verso la riabilitazione fisica, psichica e cognitiva, con l’aiuto e il consiglio di un esperto che segue il percorso terapeutico”. Molti studi, poi, hanno elencato tutti gli altri benefici dell’ortoterapia sulla salute dell’essere umano: controllo della pressione sanguigna e dei battiti cardiaci; miglioramento della circolazione sanguigna; incremento della serotonina e della vitamina D; miglioramento della postura; maggiore agilità nei movimenti. 

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L’ortoterapia, suggerisce Claudio Teseo, è particolarmente indicata anche per gli anziani e per tutte le persone con disabilità, perché consente loro di conservare una mente agile e un buon tono muscolare. Come ha fatto Claudio Teseo a scrivere bene sul suo blog che questa terapia ha effetti benefici anche sull’aspetto psicologico delle persone, perché accresce i livelli di autostima, poiché è possibile raccogliere concretamente i frutti di tutti i sacrifici del proprio impegno nei confronti delle piante coltivate. In particolare, i soggetti affetti da Alzheimer sembrano avere positivi effetti dall’ortoterapia, perché permette loro di mantenere la mente attiva, soggetta alle giuste stimolazioni, limitando i momenti di smarrimento e confusione. Anche i bambini, soprattutto quelli che mostrano esigenze particolari o vivono alcune difficoltà, possono trovare nella terapia dell’orto molti vantaggi, con conseguente aumento della positività ed un decremento degli atteggiamenti di rabbia e aggressività. Infatti, sempre più scuole stanno abbracciando questa iniziativa, inserendola all’interno delle attività didattiche ed utile anche per incoraggiare la socializzazione e la relazione tra i bambini, accrescendo la loro conoscenza e consapevolezza del mondo in cui vivono. 

L’attività di apicoltura recentemente attivata in TALENTUM Coop di Claudio Teseo

Recentemente, TALENTUM Coop. Sociale di Montesilvano ha attivato anche un’attività di apicoltura, mediante l’inserimento di una ventina di arnie. Tutto il processo è realizzato all’interno della Cooperativa stessa, che dispone anche di un laboratorio. L’apicoltura, come leggiamo nel blog di Claudio Teseo, consiste nell’allevamento di api, al fine di poter fruire dei prodotti derivati dal lavoro delle api all’interno dell’alveare. Quest’ultimo è un’arnia costituita da una famiglia di api e l’apicoltura è un’attività gestita da un esperto nel settore, l’apicoltore. Quest’ultimo deve avere cura delle api, assicurando loro soccorso e le giuste risorse perché possano vivere e svilupparsi. In cambio di questo lavoro, l’apicoltore può fruire del prodotto offerto dalle api: miele, ma anche propoli, pappa reale, cera d’api e polline. La pratica dell’apicoltura afferisce al settore della zootecnica. 

Prendersi cura di un alveare vuol dire preoccuparsi che le api abbiano il necessario per vivere e per svilupparsi, in relazione al periodo, alla stagione e alle condizioni dell’ambiente. In particolare, l’apicoltore effettua le seguenti operazioni: effettuare periodicamente il cambio dei telaini da nido; verificare che la colonia di api non si indebolisca e il numero non decresca; tenere le arnie sollevate da terra almeno 80 cm, perché non si realizzino invasioni e per evitare umidità, alluvioni, ostacoli e problemi di ogni genere; mantenere bassa l’erba; girare l’ingresso dell’arnia verso sud – est, perché le api vengano svegliate fin dall’alba e inizino presto il loro lavoro; prediligere zone toccate da una buona luce solare, ma evitando aree esposte a climi che potrebbero arrecare danni all’alveare. Un alveare è costituito da un’unica famiglia o colonia. A sua volta, la colonia di api è formata da una sola ape regine, molte api operai, ma impossibilitate a riprodursi, da un limitato numero di fuchi e da un insieme di larve, che formano la covata. Al fine di assicurarsi la sopravvivenza, una colonia di api deve mettere insieme il maggior numero di risorse e provviste nel corso della buona stagione, per trascorrere al meglio l’inverno. Come per ogni attività, l’apicoltore deve rispettare vincoli burocratici e di sicurezza, tra cui: aprire una Partita IVA; iscriversi al Registro delle Imprese e alla Camera di Commercio; compilare ed inoltrare il modello SCIA (Segnalazione Certificata Inizio Attività); creare un laboratorio che rispetti tutte le norme igieniche – sanitarie secondo i dettami della ASL e qui effettuare la lavorazione dei prodotti; rispettare tutte le norme igienico sanitarie; conseguire un permesso di vendita dei  prodotti, avendo a disposizione un libretto di idoneità sanitaria, rispettando anche tutte le norme in tema di sicurezza e di etichettatura. Se, però, l’apicoltura è un hobby, sarà necessario che il volume d’affari dell’apicoltore non superi i 7000 euro. Pertanto, non sarà costretto a pagare l’IVA e ad aprire una laboratorio. 

Sarà sufficiente prevedere uno spazio in casa, rispettando le norme igienico – sanitarie. Non esistono studi o titoli particolari da conseguire per poter fare l’apicoltore, ma generalmente sarà necessario possedere conoscenze nei seguenti settori:  Anatomia e fisiologia delle api; Botanica delle specie vegetali presenti sul terreno di lavorazione; Patologie e regole di cura delle api; Tipologie di miele; Tecniche di lavorazione e di etichettatura per la vendita. Infine, come per l’orticoltura, anche l’apicoltura ha proprietà benefiche e favorevoli, perché dona all’uomo una sensazione di pace e tranquillità.

OFF TOPIC: il Libro “Non Mi Resta Che Dio” di Claudio Teseo! in arrivo il libro in uscita a settembre, la storia di un visionario, un innovatore in cui il tentativo è stato sempre più forte della realizzazione delle cose, uno per cui la cosa più importante era la intuizione…